L'opera è rammentata per la prima volta dal Vasari in casa di Agnolo Doni, con l'esatta attribuzione a Donatello e una identificazione con Mercurio fanciullo: è infatti descritta come "un Mercurio di metallo di Donato, alto un braccio e mezzo, tutto tondo e vestito in un certo modo bizzarro". Ricordato successivamente dal Cinelli nel 1677, sempre in casa Doni, il bronzo dallo stesso fu ritenuto opera antica.>>