Il dipinto apparteneva alla collezione del card. Leopoldo e figura nell'inventario della sua eredita' come opera di "Raffaello seconda maniera", venne attribuito nell'Ottocento al Perugino ed a Jacopo Francia, ed infine di nuovo al Perugino, quando Antonio Ramirez de Montalvo scopri' la scritta a tergo e ne decifro' solo la prima parte. Venne a lungo considerato come autoritratto del Perugino.