Si tratta probabilmente del dipinto ricordato nella "Nota de' quadri buoni d'Urbino", giunta poi in possesso del cardinal Leopoldo de' Medici. L'autografia dell'autoritratto è stata spesso discussa e messa in dubbio, ma attualmente si propende a ritenerlo come una replica autografa dell'autoritratto visibile nella "Scuola di Atene" in Vaticano.