Problematica per questo dipinto è la certificazione della committenza. Viene infatti citato in un documento del 27 ottobre 1533, rogato del notaio Andrea Ceroti di Parma, in cui Bonifacio Gozzadini, cittadino bolognese, in presenza di Francesco Mazzola, si dichiara suo debitore per un quadro così descritto "Est Pieta imago Beatae Mariae Virginis cum bambino imaginis domini nostri Jesu Christi brachio et etiam picta imago S. Zacariae et imago domina sanctae Mariae Magdalenae".>>