Soggetto "Annunciazione"
Miniature 1 / 3
carta: 33v
titolo: Annunciazione della Vergine e busto del Profeta Isaia nel clipeo del fregio
autore: Beato Angelico
tecnica: tempera e pennello
Corpo della lettera campito con due gradazioni di rosa, chiaro e scuro, decorato da cirri color avorio e da anellini colorati. La splendida miniatura, la cui decorazione occupa la piena pagina, è composta da diverse scene che trovano spazio entro l’iniziale e nei fregi decorativi. Sul fondo della lettera, interamente realizzato in foglia d’oro, è rappresentato l’arcangelo Gabriele, ancora in volo sopra piccole nuvole, che saluta la Vergine, pronta ad accogliere la missione con la stessa devozione ed obbedienza narrata dal Vangelo (Luca 1, 26-38), come accenna il gesto di portare le braccia incrociate al petto. Nell’occhiello della lettera è Dio Padre nell’atto di mandare la colomba dello Spirito Santo a Maria. Le vesti dei personaggi sono rese con particolare armonia nei toni delicati del rosa dell'angelo, ripetuto nel corpo della lettera, e nei panneggi che seguono le volumetrie dei corpi, come il mantello della Vergine che prende la forma delle ginocchia sottostanti. Entro il clipeo nel margine inferiore trova spazio la figura di Isaia, il profeta che predisse la nascita di Cristo, che, volgendo lo sguardo verso la scena, la presenta al lettore con il gesto della mano. Il suo brano, poi, venne letto dallo stesso Gesù davanti ai presenti nella sinagoga, come era uso fare il sabato (Luca 4, 14-30). Il cartiglio che si srotola dalla mano di Isaia, fuoriuscendo dallo spazio del tondo, è acquerellato sfumando nel colore della pergamena e testimonia una completa padronanza dell'artista nell'uso dello spazio a disposizione riuscendo a regalare alla figura l'impressione di essere affacciata ad una finestra.
L'Angelico sembra quasi voler oltrepassare i limiti obbligati dalla forma della lettera, dando una personale interpretazione del rapporto che la lega con la scena. Egli colloca ciascun personaggio in uno spazio delimitato dal corpo dell'iniziale, come assimilandola alle pareti domestiche e isolando, simbolicamente, il naturale dal soprannaturale (confronta saggio Scudieri in catalogo). L'atmosfera profondamente mistica della rappresentazione è esaltata dallo stesso fondo oro interpretato come un'astrazione dello spazio e del tempo divino. Così come il medaglione, nella posizione marginale, sembra alludere alla lontananza nel tempo del profeta Isaia. L'interesse è rivolto anche alla rappresentazione dei volti, come la testa di Dio Padre scorciata nell'atto di inchinarsi verso la Vergine o nello scorcio del viso di quest'ultima rivolto verso l'angelo. Alcuni dettagli rimangono ancora legati ad un ambiente tardogotico, come l'angelo ancora in volo, che non sarà più riproposto nelle numerose Annunciazioni dipinte successivamente dall'artista, o il fondo interamente a foglia d'oro.
Tutti questi elementi permettono di situare il codice nella produzione giovanile dell'Angelico e confermano la formazione dell'artista, per l'arte della miniatura, nell'ambito di Lorenzo Monaco (Bonsanti 1986).
Graduale di San Domenico